Solo il popolo salva il popolo
O di come l’estrema destra spagnola sta usando la pessima gestione dell’alluvione nella Comunità Valenciana per attrarre consensi, fingendosi solidale
Ciao!
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Non ti porto spesso nel dietro alle quinte del mio lavoro (l’ho fatto solo una volta qui!) e penso dovrei farlo di più.
Da più di un anno, ad esempio, sono in alcuni gruppi dell’estrema destra spagnola su Telegram. Ci ero entrata per scrivere questo articolo per Domani e ci sono rimasta per curiosità.
Negli ultimi giorni, stare in questi gruppi mi ha permesso di osservare da vicino come queste formazioni stiano usando la pessima gestione dell’alluvione e delle sue conseguenze per attrarre consensi.
Sfruttando la rabbia e la solidarietà per trasformare la frase che dà il titolo a questa newsletter in un inno all’antipolitica e alla discriminazione.
Iniziamo!
Solo il popolo salva il popolo
Domenica, il re Felipe VI, la regina Leticia, il primo ministro Pedro Sánchez e il presidente della Comunità Valenciana Carlos Mazón hanno visitato Paiporta, il comune ad aver subito i peggiori danni a causa dell’alluvione.
Come ho scritto su Linkiesta, le cose non sono andate come da copione: le persone li hanno chiamati “assassini”, hanno lanciato fango e oggetti. Sánchez si è preso una bastonata sulla schiena: è stato il primo ad andarsene.
I reali e Mazón sono rimasti un po’ di più a provare a dialogare con gli abitanti. Il piano era di andare anche un’altra città, Chiva, ma la visita è stata sospesa.
Poche ore dopo, il giornale spagnolo elDiario.es ha pubblicato lo screenshot in cui uno dei membri del gruppo di estrema destra Revuelta ha rivendicato il fatto di aver colpito Sánchez e la sua auto.
Anche nei video e nelle foto della visita si vedono persone che indossano magliette con simboli ultra. Al momento, le tre persone arrestate dalle forze dell’ordine sono però tre cittadini della Comunità Valenciana non affiliati all’estrema destra.
Ma i disordini a Paiporta sono solo la punta dell’iceberg: gran parte del lavoro che sta facendo l’estrema destra per trarre profitto dall’alluvione passa dai social.
Facciamo un passo indietro: la regione non è stata solo inefficiente nella gestione dell’alluvione in sé, ma anche delle sue conseguenze.
Sempre domenica, alcuni volontari hanno atteso per ore istruzioni, sono stati portati in bus in comuni dove la polizia non aveva l’autorizzazione di farli entrare, ad altri è stato chiesto di ripulire un centro commerciale (qui puoi leggere le loro testimonianze, in spagnolo).
E, nonostante queste difficoltà, la solidarietà delle persone – amici, vicini, volontari– è arrivata prima degli aiuti ufficiali della regione e dello Stato.
Da qui, lo slogan “solo il popolo salva il popolo”, che è diventato sempre più virale sui social.
Nel frattempo, anche diversi gruppi e personalità di estrema destra hanno organizzato punti di raccolta di alimenti e beni e li hanno portati sul luogo. Tra questi:
Revuelta, che si si definisce un movimento giovanile “contro il separatismo, la corruzione, le politiche contro le famiglie, l’individualismo e tante altre cose” ed è legato al partito di estrema destra Vox;
Herqles è un’altra community per “pensatori liberi e guerrieri disposti a combattere contro le imposizioni ideologiche”: il fondatore di Herqles, César Enrique Pintado Planell, è il portavoce di Revuelta;
Se Acabó la Fiesta, il partito fondato dall’influencer Alvise Pérez che alle elezioni di giugno ha guadagnato 800mila voti e tre seggi al Parlamento Europeo;
Vito Quiles, capo della comunicazione di Se Acabó la Fiesta e giornalista di ultradestra;
Formazioni neonaziste o fasciste come División Azul, Núcleo Nacional, la Falange Española e Democracia Nacional, tra le altre.
(La maggior parte di questi gruppi ha anche animato, un anno fa, le manifestazioni contro l’accordo di governo dei socialisti con il partito indipendentista catalano Junts – il leader di Vox, Santiago Abascal, l’aveva definito un “colpo di Stato”).
Per raccontare la loro solidarietà hanno scelto lo stesso slogan, “solo il popolo salva il popolo” dandogli però un significato diverso, come puoi leggere negli screenshot qui sotto:
Il “popolo” che difendono e aiutano è il “popolo spagnolo”: una definizione che esclude le persone migranti e romaní, che pure vivono nei comuni e nei quartieri più colpiti dall’alluvione.
Per rafforzare questa narrazione, sui gruppi Telegram sono apparsi video e foto che dimostrerebbero che queste persone stanno approfittando della situazione per rubare cibo e oggetti.
Una narrazione che, come hanno spiegato alcune associazioni per i diritti dei migranti in questo articolo di El Salto, ha conseguenze concrete:
“Le famiglie rumene che vanno a cercare aiuto e si sentono dire di tornare il giorno dopo, quando ci sarà la Croce Rossa. A una donna sono stati negati un paio di stivali in una chiesa perché è musulmana. Non mancano commenti ironici sui migranti “che sono molto puliti e se ne vanno pieni di borse”, insinuando che vengono per approfittarsi della situazione. Molti danno per scontato che gli autori di atti di vandalismo facciano parte della comunità romaní”.
Sui gruppi Telegram di queste formazioni trovano risonanza anche interviste ai cittadini della Comunità Valenciana nostalgici del franchismo e teorie del complotto sul reale numero di morti e dispersi causati dall’alluvione:
Solo il popolo salva il popolo, quindi? Non proprio.
Ancora prima che lo slogan venisse strumentalizzato dall’estrema destra, qualche dubbio sul suo significato è iniziato a emergere.
Da un lato, infatti, è vero, come ricorda lamarea, si tratta di una frase che “che viene utilizzata da questi stessi movimenti che oggi, come ieri e domani, continueranno a essere presenti, scrivendo un nuovo capitolo, nonostante le difficoltà”: i movimenti sociali e del terzo settore.
Dall’altro, come ha detto uno degli abitanti di Algemesí, un comune colpito dall’alluvione, “il popolo ha dovuto salvare il popolo per necessità. Non romanticizziamo questa frase”.
Per approfondire:
“A chi interessa leggere un articolo sulle fogne?” è il titolo di un’interessante riflessione sul giornalismo climatico pubblicata da lamarea. Fare informazione sulla crisi climatica è difficile: è un fenomeno globale e graduale. Le catastrofi fanno notizia, ma generano anche disinformazione. Esiste un modo per rendere le storie sul clima utili e interessanti? Non lo so, ma dobbiamo trovarlo.
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Para 👀
La mascotte ufficiale del Giubileo 2025 sarà una pellegrina nei cui occhi brillano due stelle a forma di conchiglia, il simbolo del cammino di Santiago. Peccato che:
Come spiega questo articolo del Post, il cammino di Santiago non avrebbe bisogno di ulteriore pubblicità: i segnali della turistificazione si fanno sentire persino lì.
Come mi ha segnalato Elisa Belotti (grazie!), il creatore della mascotte in passato ha disegnato una linea di sex toys. “E i giornali di destra non l’hanno presa bene”, spiega Quid.
Para 🎧
Maria Armanda Pires Falcão, più conosciuta con lo pseudonimo Vera Lagoa, è stata la prima conduttrice televisiva portoghese: l’hanno licenziata perché si è rifiutata di chiudere la diretta con un riferimento religioso imposto da Salazar (“a domani, se Dio vuole!”). È stata anche l’autrice di una rubrica di gossip, “Bisbilhotices”, che con i suoi retroscena e le sue inchieste sociali metteva in discussione il regime. E mi fermo, per non rovinare tutto il lavoro di ricostruzione e narrazione fatto dal giornale portoghese Observador per il nuovo podcast A grande provocadora (La grande provocatrice), che consiglio moltissimo.
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La destra, estrema o no, è sempre pronta a cavalcare le tragedie per parlare alla pancia della gente e portarla dalla loro parte. Al resto pensa la sinistra, cioè ad allontanare quei pochi che non sono naturalmente a destra, col terrore di proporre ancora oggi modelli di collettivismo tacciati banalmente come "comunisti", quindi cattivi. Questo vale soprattutto in Paesi come il nostro e come la Spagna (e anche forse, ma conosce meno, il Portogallo), dove purtroppo il fascismo non è mai stato veramente sconfitto. Grazie per il lavoro che fai, lo leggo sempre con grande interesse.