Non è tutto oro
Quel che luccica, ma di certo erano d’oro i visti che per più di dieci anni hanno ricevuto persone nate fuori dall’UE in Spagna e Portogallo. Ora che la loro epoca è (quasi) finita, tiriamo le somme
Ciao!
Questa è Ibérica – Una finestra sull’altra penisola, la newsletter che una volta a settimana ti porta in Spagna e Portogallo, senza prendere l’aereo.
Negli episodi precedenti: la storia delle migliaia di neonati rubati ai loro genitori e venduti ad altre famiglie tra gli anni Trenta e Novanta in Spagna e l’inizio di Chispas, il club del libro iberico (vuoi salire a bordo? Puoi farlo qui).
In questa: è finita l’epoca dei Golden visa nella penisola iberica, ma le conseguenze si faranno sentire ancora un bel po’, quindi ecco tutta la storia di questi programmi dall’inizio, con interviste e dati.
Iniziamo!
Non è tutto oro (ma quasi)
La signora Deng scende da una decappottabile bianca e vede per la prima volta l’edificio di quattro piani in cui si trova l’appartamento che vuole comprare.
Siamo a novembre 2024 e la cinquantenne è a Madrid da quasi un mese, attratta, come ha detto a El País, “dalla luce e dalla libertà” della città.
E attratta, soprattutto, dalla possibilità di essere una delle ultime persone a ottenere un permesso di soggiorno in Spagna attraverso il programma dei Golden visa.
Ad aprile dell’anno scorso, infatti, il primo ministro Pedro Sánchez ha annunciato la fine della misura che per più di 10 anni ha permesso a persone nate fuori dall’Unione europea di ottenere un permesso di soggiorno spagnolo in cambio di investimenti.
Da quell’annuncio, le agenzie immobiliari spagnole non hanno smesso di lavorare un secondo per rispondere all’aumento dei clienti.
"Non negoziamo neanche più, non c’è tempo. I clienti sanno che dietro di loro c’è gente che fa la fila per un appartamento”, ha spiegato Emilio Zhong, proprietario di Eticasa Servicios Inmobiliarios.
Oggi, quella fila, non esiste più. Da ieri, giovedì 3 aprile, il programma dei Golden visa in Spagna non accetta più richieste. Anche il Portogallo ha tirato il freno nel 2023.
Ma in entrambi i Paesi, le conseguenze - sociali, economiche e abitative - di queste misure si faranno sentire ancora a lungo.
Facciamo un passo indietro, a partire dai dati che ho raccolto qualche giorno fa per scrivere questo articolo per SKYTG24:
Tra il 2011 e il 2019 più di 132mila persone hanno ottenuto la residenza, e in certi casi addirittura la cittadinanza, in un Paese Ue in cambio di investimenti. Così facendo hanno generato un afflusso di almeno 21 miliardi di euro.
Nati in risposta alla crisi economica del 2011 come modalità per attirare grandi capitali dall’estero, sul modello dei “Golden passport” attivi in alcune isole dei Caraibi, questi programmi si sono velocemente diffusi in tutto il continente.
Negli ultimi anni, tuttavia, queste iniziative hanno anche attirato l’attenzione delle istituzioni europee, secondo le quali in certi casi andrebbero contro i principi su cui si fonda l’Unione.
Oggi, nell’Unione europea, ottenere la cittadinanza in cambio di un investimento è illegale (Cipro e Bulgaria hanno ritirato i loro programmi di CBI, per la sigla in inglese, Citizenship by Investment, o Golden passport, mentre Malta sta litigando con la Corte di giustizia dell’Unione europea per mantenerli).
Restano invece molto diffusi in Europa i programmi che permettono a persone nate in Paesi che non fanno parte dell’Unione europea di ottenere permessi di residenza in cambio di investimenti in titoli di Stato, immobili, fondi di venture capital, aziende o startup: ne ho contati almeno 27.
Fino a pochi anni fa erano molti di più, ma nel 2022 il Parlamento europeo ha chiesto di regolamentare questi sistemi chiamati tecnicamente RBI (Residence By Investment, o appunto, Golden visa).
Da allora, alcuni Paesi li hanno modificati o eliminati: tra questi, ci sono sia la Spagna che il Portogallo.

Tra il 2012 e il 2023 il governo portoghese ha rilasciato più 12.718 permessi di soggiorno in cambio di investimenti superiori ai 6 miliardi di euro. A questi si aggiungono altre 20.242 persone che hanno ottenuto la residenza per ricongiungimento familiare.
Un’inchiesta di Investigative Europe ha rivelato che oltre la metà delle persone che hanno ottenuto un permesso di soggiorno portoghese in cambio di investimenti tra il 2012 e il 2023 provengono dai 30 Paesi al mondo ad alto rischio di riciclaggio di denaro.
La mancanza di controlli accurati “può aver permesso il libero ingresso in Portogallo e nell'UE a un numero indefinito di cleptocrati e di persone che hanno accumulato le loro ricchezze illegalmente in Paesi con scarse misure anti-corruzione e anti-riciclaggio di denaro, o con un insufficiente rispetto dei diritti umani”, ha affermato nell’inchiesta la direttrice esecutive di Transparency International Portogallo, Karina Carvalho.
Di fatto, a un anno dal suo inizio, il programma dei Vistos Gold portoghesi è stato interrotto perché undici funzionari pubblici che si occupavano di questa procedura sono stati arrestati con accuse di corruzione, traffico di influenze e riciclaggio di denaro. Il caso ha portato alle dimissioni del ministro per gli Affari interni dell’epoca a una revisione del funzionamento del programma.
Tre anni dopo, nel 2017, il Guardian ha rivelato che alcuni imprenditori brasiliani coinvolti nello scandalo di corruzione conosciuto come Operação Lava Jato hanno potuto muoversi liberamente nell’Unione europea grazie ai permessi di soggiorno ottenuti in cambio di investimenti immobiliari in Portogallo.
Dal 2023, in Portogallo rilascia Golden visa soltanto a imprenditori che riescano a creare almeno 10 posti di lavoro nel Paese o che siano in grado di investire almeno 500mila euro nella costituzione di una società commerciale in Portogallo.
Ma per i primi dieci anni di attività del programma, la stragrande maggioranza degli investimenti è stata di natura immobiliare.

“I Golden visa si basano sul principio del trickle-down, secondo cui la ricchezza scivola verso il basso e porta benefici diffusi. In realtà, non è così: questi flussi finanziari generano conflitti sociali e trasformano radicalmente il tessuto urbano", mi ha spiegato Filippo Celata, professore di geografia economica all’Università La Sapienza di Roma.
Tra il 2010 e il 2024, infatti, in parte anche a causa dell’afflusso di investimenti immobiliari stranieri, il prezzo degli affitti in Portogallo è aumentato del 40%, mentre quello delle case è salito quasi del 100%.
In Spagna, i dati non sono molto diversi. Nel discorso con cui ha annunciato la fine dei visados de oro, Sánchez ha affermato che, tra il 2013 e il 2024, il 94% dei permessi di soggiorno sono stati ottenuti in cambio di investimenti immobiliari.
A loro volta, il 90% degli acquisti di proprietà si è concentrato in poche località: Barcellona, Madrid, Malaga, Alicante, le Isole Baleari e Valencia.
(Una precisazione: a differenza del Portogallo, l’esecutivo di Sánchez ha messo fine a tutti i tipi di Golden visa: non solo quelli che si ottenevano grazie all’acquisto di proprietà, ma anche quelli che venivano concessi con l’acquisto di azioni di aziende spagnole o titoli di Stato).

Secondo Transparency International, tra il 2013 e il 2024, due visti d’oro su tre in Spagna sono stati concessi a persone nate in Russia o in Cina: il resto soprattutto a cittadini sauditi, venezuelani, iraniani, egiziani o britannici.
“Negli ultimi 30 anni l'economia cinese è cresciuta molto, soprattutto nel settore immobiliare. In generale, non sono i ricchi a venire qui, ma la classe media. Chi ha soldi va direttamente nel Regno Unito”, ha spiegato Zhong, il responsabile di un’agenzia immobiliare a Madrid.
In questo senso, la signora Deng di cui ti ho parlato all'inizio di questa newsletter risponde, secondo Zhong, al profilo più comune dell'investitore cinese: persone che cercano una casa da circa 250mila euro in cui trasferirsi, e una o più case da affittare e ottenere un reddito di circa 2.000 euro al mese.
“I Golden visa non sarebbero mai dovuti esistere”, ha commentato l’avvocata Elena Pozo in un’intervista a elDiario.es.
“Dovevano essere una soluzione temporanea, ma sono diventati uno strumento che accentua le discriminazioni tra persone migranti di serie A e di serie B”.
Per approfondire:
E in Italia? In Italia è in vigore dal 2017 un programma chiamato “Investor visa for Italy”, qui i dettagli;
E i nomadi digital? Ho parlato anche di loro nell’articolo: condivido qui solo un virgolettato del professor Celata che mi sembra molto significativo:
“I golden visa per investitori e quelli per digital nomad sono fenomeni strettamente collegati, sia nelle motivazioni che negli effetti, anche se operano su scale diverse. Non stiamo parlando necessariamente di super-ricchi, ma di persone con buone capacità di reddito, che sfruttano il cosiddetto geoarbitraggio: guadagnano, per esempio, uno stipendio svizzero, ma vivono nel Sud Europa, dove il costo della vita è molto più basso”.
✨Leggiamo libri che scintillano
Questo mese inizia Chispas, il club del libro iberico: si pronuncia /cispas/, con la c dolce di “ciao”, ma vuol dire “scintille”, sia in spagnolo che in portoghese.
Sei ancora in tempo per:
Ordinare e leggere il libro del mese, che è Il tempo delle ciliegie, della scrittrice catalana Montserrat Roig, tradotto in italiano da Amaranta Sbardella per Mondadori;
Acquistare l’abbonamento annuale con lo sconto del 20% (valido fino al 30 aprile).
🗞️ Cuéntame cómo pasó
Luís Montenegro, primo ministro del Portogallo, è stato ricoverato a fine marzo per problemi cardiaci: è stato dimesso dopo pochi giorni, in tempo per continuare la campagna elettorale in vista delle elezioni del 18 maggio (sì, è caduto di nuovo il governo portoghese: qui qualche dettaglio in più).
Il presidente spagnolo, Pedro Sánchez, ha annunciato ieri un pacchetto di aiuti del valore di 14,1 miliardi di euro per difendere i lavoratori e le imprese dei settori più colpiti dai dazi imposti da Trump. Come aveva già fatto in altri casi (si veda: la pandemia), Sánchez ha preferito non aspettare una decisione unitaria da parte dei Paesi dell'Unione Europea.
L’ex calciatore brasiliano e giocatore del Barça Dani Alves, accusato di violenza sessuale nei confronti di una donna in un locale di Barcellona nel 2022, è stato assolto in appello. In primo grado Alves era stato condannato a quattro anni e mezzo di carcere e al pagamento di una multa da 150mila euro. La decisione ha portato a diverse manifestazioni femministe e a uno scontro tra la vicepresidente Montero e il Consiglio superiore della magistratura spagnolo.
L’allenatore portoghese José Mourinho è diventato, in maniera abbastanza inaspettata, uno dei simboli delle proteste in Turchia contro l’arresto del sindaco di Istanbul, Ekrem İmamoğlu. Arrivato in Turchia la scorsa estate per allenare il Fenerbahçe, Mourinho è diventato subito un idolo dei tifosi, che hanno portato alle manifestazioni cartelli con la scritta in inglese "We Are Clean" ("Noi siamo puliti"), una delle sue frasi più celebri (l’ho scoperto grazie a
di ).Una buona notizia, per finire: le piogge di marzo hanno riempito i bacini idrici spagnoli, scongiurando il pericolo della siccità in alcune regioni (giusto un anno fa la Catalogna aveva preso drastiche misure anti-siccità). Non solo: ha piovuto talmente tanto che anche gli ecosistemi di Doñana sono in ripresa.
Questa piscina esiste davvero: è stata fotografata da Jordi Jon a Torrevieja, vicino ad Alicante.
👋 È tutto per oggi!
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A presto,
Roberta
Seguire le gesta di Mou ormai è un lavoro a tempo pieno :) https://www.ilpost.it/2025/04/03/mourinho-fenerbahce-stagione-pazza/