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Questa è Ibérica – Una finestra sull’altra penisola, la newsletter che una volta a settimana ti porta in Spagna e Portogallo, senza bisogno di prendere l’aereo.
Sono molto felice di dirti che da oggi fino a fine anno Ibérica conterrà un piccolo spazio dedicato alla cucina portoghese a cura di Sara (in arte
), autrice della newsletter .Ogni due settimane, Sara ti suggerirà cosa mangiare o bere in Portogallo e, soprattutto, dove farlo.
Trovi i suoi consigli in fondo alla newsletter di oggi, nella nuova sezione Para 🍽️.
Ma prima, si pattina!
Come Barcellona è diventata la capitale europea dei pattini a rotelle
Nel 2020 ho comprato il mio primo paio di pattini a quattro ruote.
Il mio punto di riferimento erano un piccolo gruppo pattinatrici californiane e i loro video su TikTok.
Poco tempo dopo ho scoperto di non aver bisogno di sognare il mio futuro sui pattini a Venice Beach, Los Angeles.
Negli ultimi dieci anni, infatti, Barcellona è diventata la capitale del roller dance in Europa.
Il merito è soprattutto di Michelle Barrios, fondatrice di Skate Love, uno dei festival di musica e pattinaggio su quattro ruote più partecipati al mondo.
“Ho iniziato a ballare sui pattini quando avevo dieci anni e vivevo a Panama. Quando la pista dove andavo insieme ai miei amici ha chiuso, ho continuato a ballare e basta. Ho ricominciato dieci anni dopo, dall’altra parte dell’oceano, quando mi sono trasferita prima a Madrid e poi a Barcellona”, mi ha raccontato Michelle.
Siamo nel 2011 e Michelle organizza i primi meetup sul lungomare di Barcellona. In tutta la Catalogna non mancano le scuole di pattinaggio artistico, gli skate park e le squadre di roller derby, ma quello che fa Michelle è diverso:
“Il roller dance è così: basta avere un paio di pattini, della musica, un pavimento liscio e imparare qualche passo per divertirsi”.
Agli incontri organizzati da Michelle e dalla sua community, BCN Roller Dance, iniziano ad arrivare decine, e poi migliaia di persone: i meetup promossi su Facebook iniziano a non bastare più.
Nel 2015 organizza la prima edizione del festival Skate Love e trasforma BCN Roller Dance in un’agenzia per talenti su quattro ruote.
Da lì iniziano ad arrivare sempre più persone e, con loro, anche qualche critica.
“All’inizio, c’era una molta diffidenza da parte di chi viveva a Barcellona, pensavano che volessi solo sfruttare l’interesse delle persone per fare soldi in fretta. La mia più grande soddisfazione è che oggi le persone che mi criticavano ora pagano il biglietto del festival e sono consapevoli che ne vale la pena”, mi ha spiegato Michelle.
Tra il 2020 e il 2021, la pandemia non affossa il festival, anzi:
“Durante la pandemia il roller dance è diventato una valvola di sfogo per molte persone, grazie anche ad alcune influencer che negli ultimi anni hanno ne hanno aumentato la popolarità, dandogli una nuova vita”.
Oggi Michelle ha smesso di essere una visual designer freelance per dedicarsi al festival a tempo pieno insieme ad altre cinque persone.
All’edizione di quest’anno - che si terrà a Barcellona dal 14 al 17 settembre - sono attese più di 2300 persone da 50 paesi diversi.
“Skate Love è il risultato della mia follia, della mia voglia di rischiare. Il mio obiettivo è organizzare edizioni sempre migliori e assumere sempre più persone. Ma soprattutto, pattinare sempre di più”.
E in Italia?
Anche in Italia esiste una piccola community di appassionati/e di pattini a quattro ruote (anche detti quad): una delle risorse più utili per trovare persone con cui pattinare e skate park dove andare è il gruppo Telegram Quad Roller Skating Italia.
Per approfondire:
Il podcast Drop In, che contiene, tra le altre cose, anche un’intervista a Michelle Barrios (in inglese).
Non si può parlare di pattinaggio senza parlare della storia della comunità afroamericana. Ecco perché.
Il documentario United Skates, che racconta il triste declino delle piste da pattinaggio negli Stati Uniti.
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Para 📖
Martedì l’ex presidente della Catalogna Carles Puigdemont ha annunciato le quattro condizioni necessarie affinché il suo partito, Junts, sostenga la formazione di un nuovo governo spagnolo. Ne ho scritto per Linkiesta qui.
Ancora un giorno è un lungo libro-reportage scritto dal giornalista polacco Ryszard Kapuściński sulla guerra civile in Angola, scoppiata in seguito alla ritirata dei coloni portoghesi. È una storia poco conosciuta e lui è un grande del giornalismo, quindi lo consiglio molto.
Para 🎧
Cos’è la pimba, un genere molto particolare di musica popolare portoghese, e perché fa così ridere.
L’ultima uscita di
parla di musica canaria e contiene anche un’intervista in cui immagino la colonna sonora di Ibérica.Una delle ultime puntate dell podcast di Internazionale, Il Mondo, contiene una bella intervista a Marialaura Scatena sul licenziamento dell’allenatore della nazionale di calcio femminile della Spagna, Jorge Vilda.
Para 🍽️
Para 🍽️è una rubrica bimensile a cura di
, autrice della newsletter.“Il famosissimo baccalà alla portohgese, di cui si dice vi siano più di mille variazioni e ricette, è un piatto imprescindibile per qualunque visita in Portogallo. Da nord a sud, si mangia ovunque e con gusto. Importato dalla Norvegia, dall’Islanda e dalle isole del Mare del Nord, subisce un processo di asciugatura e salatura unico, che lo rende un pesce a lunga conservazione e ne aumenta anche il sapore.
Eccolo in cinque declinazioni diverse, per tutti i gusti:
Sal na Adega è il ristorante di proprietà di Riberalves, uno dei maggiori produttori di baccalà. È anche una cantina, che con l’enologo pluripremiato Diogo Lopes produce impeccabili rossi e bianchi con un tratto salino ed atlantico. Vale il viaggio (un’ora in auto da Lisbona) per una pausa campestre tra vigneti e strade sinuose. Il ristorante gode di una vista spettacolare, ma ancora più interessanti i suoi preparati con baccalà: non lasciatevi scappare i Bolinhos de Bacalhau (polpette al baccalà) come antipasto, e lasciatevi tentare dalla Posta de bacalhau á Lagareiro, un trancio di baccalà cotto nel forno con aglio ed olio. Delizioso.
Tia Alice è un ristorante classico della cucina portoghese, con la famosa Zia Alice, ottuagenaria, ancora in cucina a impartire saggezza. A pochi chilometri dal famoso Santuario, Tia Alice vale la sosta. Il bacalhau gratinado in menù è una crema di besciamella, baccalà e gamberi che viene dorato alla perfezione nel forno a legna. Accompagnatelo con uno dei vini invecchiati custoditi con cura nella cantina.
Faz Frio è un ristorante tradizionale rimodellato nel 2017, dalla decorazione curata e restaurata. Una pausa tranquilla nella frenesia tra l’elegante quartiere di Principe Real, e il vivace Bairro Alto. Serve una versione imbattibile del Bacalhau á Zé do Pipo con cipolline sottaceto e baccalà tenerissimo, bollito nel latte e guarnito con maionese fatta in casa.
Alma Nomada. Situato in un camping, nel piccolo villaggio atlantico di Porto Covo, perla della costa Vicentina, il ristorante di Marco Nascimento (a lungo braccio destro dello chef stellato Koerper di Eleven) sorprende per una cucina fresca, salutare, e del territorio. La sua brandade di bacalhau, purea di patate e baccalà con uovo a bassa temperatura è un piatto imperdibile.
O Velho Eurico, storica osteria di quartiere, dal 2019 in mano a Zé, un giovanissimo ristoratore e cuoco che con un gruppo di amici del settore sta modernizzando una serie di tascas portoghesi. Senza perdere però le radici: la ricetta del suo Bacalhau á brás (baccalà con le patatine fritte), golosissimo, è della mamma cuoca”.
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