Salone iberico
Una scrittrice italiana innamorata del Portogallo (e della boxe) e un’autrice spagnola ossessionata dalle storie delle ragazze al Salone del libro di Torino di quest’anno
Ciao!
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Salone iberico
Per David Foster Wallace, il tennis era un’esperienza religiosa. Posso dire lo stesso del Salone del libro di Torino.
Quest’anno ho avuto la fortuna di andarci quattro giorni su cinque (e addirittura di presentare un libro).
Ma soprattutto, ho avuto l’occasione di partecipare a un paio di eventi abbastanza iberici.
Il primo è stato una chiacchierata tra Silvia Nucini, conduttrice del podcast Voce ai libri di Chora Media, e Romana Petri, scrittrice, traduttrice e critica letteraria molto legata al Portogallo: ha vissuto per anni tra Roma e Lisbona e alcuni dei suoi libri, come Ovunque io sia, La rappresentazione e Pranzi di famiglia, sono ambientati lì.
Per dieci anni è stata anche la direttrice editoriale di Cavallo di Ferro, una casa editrice italiana specializzata in letteratura lusofona, fondata con l’ex marito ed editore Diogo Madre Deus.
Il format della chiacchierata era geniale: far parlare scrittrici e scrittori delle loro passioni alternative alla scrittura.
Nel caso di Petri, quella passione è la boxe, uno sport che pratica da quando era adolescente.
“Mio padre è stato un cantante lirico. Per permettersi la scuola di canto a Roma, faceva il pugile. Mi ha sempre affascinato questo sacrificio, questo contrasto tra il ‘mestiere degli angeli’ e il sangue, i muscoli, il fiato della boxe”, ha spiegato Petri.
Per lei, la boxe non è un lavoro come per il padre, ma il giusto contrappeso fisico alla scrittura. Nonché, “lo sport più struggente di tutti”.
È solo colpa sua se sono tornata a casa con una copia di Sulla boxe di Joyce Carol Oates in borsa.
Per approfondire:
Un’intervista a Petri registrata alla scorsa edizione del Salone in cui racconta la sua amicizia con Antonio Tabucchi, scrittore, traduttore e più grande divulgatore della letteratura portoghese in Italia.
La puntata del podcast Voce ai libri dedicata all’ultimo libro di Petri, Tutto su di noi, dove il combattimento ha un ruolo importante (la protagonista si chiama Marzia Marziali!).
Il secondo è stata la presentazione del libro L’educazione fisica, scritto dall’autrice spagnola Rosario Villajos ed edito da Guanda.
La trama è, in apparenza, molto semplice: Catalina è in ritardo per tornare dai suoi dopo essere stata a casa di un’amica.
I suoi genitori, però, sono molto rigidi: ogni secondo conta e l’autobus è già passato. Catalina quindi decide di fare l’autostop.
Durante l’evento, Villajos ha spiegato che la storia di Catalina si svolge a un paio di anni da uno dei più recenti e brutali omicidi della storia spagnola.
La sera del 13 novembre 1992, infatti, tre ragazze tra i 14 e 15 anni di Alcàsser, un piccolo paese in provincia di Valencia, fecero l’autostop per andare in discoteca.
Non arrivarono mai alla discoteca, né tornarono mai a casa: i loro corpi furono trovati a 75 giorni dalla scomparsa. Erano state violentate, torturate e uccise.
Durante la presentazione, la scrittrice italiana Veronica Raimo ha paragonato il delitto di Alcàsser al nostro massacro del Circeo: due casi mediatici di violenza sessuale su ragazze giovani o adolescenti.
Al di là del contesto ansiogeno, scandito nel libro da una serie di piccoli orologi che separano i paragrafi, il libro di Villajos parla proprio di questo: di cosa vuol dire essere una ragazza, stare nel corpo di una ragazza.
Per approfondire:
Le ragazze di Alcàsser è un documentario true crime disponibile su Netflix che ricostruisce gli omicidi del 1992 e le successive indagini;
Il saggio narrativo Sad girl. La ragazza come teoria, di Sara Marzullo (pubblicato da 66thand2nd) racconta molto bene la nostra attuale ossessione sociale e culturale per le giovani donne;
I genitori di Catalina mi hanno ricordato tantissimo quelli di Damián, Rosa, Aquilino e Martina nel romanzo La famiglia di Sara Mesa (La Nuova Frontiera), che al momento è uno dei migliori libri che abbia letto quest’anno.
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🗞️ Cuéntame cómo pasó
Alle elezioni in Catalogna ha vinto il Partito Socialista e, per la prima volta dal 2003, i partiti indipendentisti non hanno la maggioranza del parlamento catalano. Formare un governo non sarà facile: Junts, destra indipendentista e secondo partito più votato, non vuole cedere di un passo di fronte ai socialisti e la sinistra indipendentista di Esquerra Repubblicana è in grande crisi dopo i pessimi risultati di domenica scorsa. Nel frattempo, il 30 maggio la legge di amnistia torna in parlamento dopo la bocciatura al Senato per la sua approvazione finale: sarà il primo passo per il possibile ritorno di Puigdemont, presidente di Junts, in Spagna dopo sette anni di esilio.
Il nuovo presidente portoghese Luís Montenegro ha annunciato tre grandi opere: un nuovo aeroporto per Lisbona, una linea dell’alta velocità che unisca la capitale portoghese e Madrid e un nuovo ponte sul Tago. Sono 52 anni che Lisbona aspetta un nuovo aeroporto: secondo il progetto di Montenegro, verrà costruito ad Alcochete (sulla sponda opposta del Tago rispetto a Lisbona), costerà almeno sei milioni di euro e sarà pronto entro il 2031.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha cancellato il suo viaggio in Spagna e Portogallo a causa dell’avanzamento delle truppe russe a Kharkiv. Sarebbe stata la prima visita del presidente in Portogallo e la seconda in Spagna, dove avrebbe firmato un accordo di sicurezza bilaterale simile a quelli già ottenuti con altri Paesi, tra cui l’Italia.
Nella selezione ufficiale del Festival di Cannes 2024 c’è Grand Tour di Miguel Gomes, una co-produzione franco-italo-portoghese che racconta il viaggio di Molly in Asia alla ricerca di Edward, il funzionario della Birmania coloniale britannica che è fuggito poco prima di sposarla.
Qualche sabato fa sono stata alla biblioteca Gabriel García Márquez di Barcellona, una delle più belle al mondo.
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A venerdì,
Roberta
Recupero con i miei tempi, ma recupero. Che bello leggere di Romana Petri. L'ho incontrata ad Aprile alla Festa del Libro di Zafferana e ho scoperto una persona estremamente interessante!
Interessantissimo questo caso parallelo al nostro del Circeo, devo recuperarlo! Grazie!