L’ho vista io, così non devi vederla anche tu
Parlo della docuserie sulla vita di una delle influencer più famose in Spagna
Ciao!
Questa è Ibérica – Una finestra sull’altra penisola, la newsletter che una volta a settimana ti porta in Spagna e Portogallo, senza bisogno di prendere l’aereo.
Nella newsletter di questo venerdì trovi:
Il ritratto di una delle influencer più famose in Spagna, e una breve stroncatura (spoiler!) della sua docuserie;
Un invito riservato a chi ha vissuto a Lisbona (ma non ci vive più);
Una selezione di contenuti Para 📖 (da leggere), Para 🎧 (da sentire) e Para 👀 (da vedere).
Iniziamo!
L’ho vista io, così non devi vederla anche tu
I documentari stanno vivendo una grande crisi d’identità, e non posso dire di essere completamente dispiaciuta.
Secondo questo ottimo pezzo di Vulture, lo streaming ha infatti cambiato i tempi di produzione, i temi e persino le sceneggiature dei documentari.
“Non è una novità: i film sono da sempre scritti secondo regole e strutture fisse di sceneggiatura. Oggi però un algoritmo ci sa dire anche a che minuto è meglio introdurre la sigla o svelare il colpevole”, ha spiegato Silvia Boccardi su Instagram.
Perché non mi dispiace? Perché questi documentari fatti con lo stampino sono il mio guilty pleasure preferito.
Per questo, appena ho visto su Amazon Prime Video la copertina della docuserie di una delle influencer più famose in Spagna non ho resistito: l’ho vista tutto e sono pronta a raccontartela, in modo che non debba vederla anche tu.
Un documentario da manuale
“Dulceida: un nuovo inizio” racconta in quattro episodi l’anno peggiore della vita di Aida Domènech, l’influencer catalana conosciuta sui social come Dulceida, con più di 3,2 milioni di follower su Instagram e circa 2 milioni su Youtube.
Nel 2021, infatti, Dulceida si separa dalla moglie, viene attaccata dagli hater e perde la nonna.
Come prevede il manuale della buona influencer, decide quindi di allontanarsi temporaneamente dai social e di andare in terapia.
La trama del documentario si esaurisce qui, e quindi potenzialmente anche questa newsletter.
Per chi non conosce Dulceida, la serie è in realtà un ottimo riassunto delle puntate precedenti: dall’adolescenza ‘umile’ ai primi servizi fotografici su Fotolog (l’antenato di Instagram), dai libri, prodotti e festival con il suo nome al successo internazionale.
Ma come qualsiasi contenuto sulla ‘vita segreta’ delle influencer, questo documentario non ci racconta niente di nuovo: i veri segreti nella vita delle influencer sono pochi, e di certo non verranno tirati fuori di fronte all’ennesima telecamera.
Ma prima di salutarti, vorrei soffermarmi su un dettaglio della vita di Dulceida che non ti sarà sfuggito.
Rendere visibile l’invisibile
Dulceida, una delle influencer più famose in Spagna, è stata per sette anni con una donna, a favore di videocamera e di qualsiasi altro dispositivo capitasse a tiro.
Il suo coming out come persona bisessuale risale al 2015, quando utilizzando il popolare format YouTube “Girlfriend Tag” ha annunciato di stare insieme a un’altra influencer, Alba Paul.
Un anno dopo si sono sposate sulla spiaggia, a Sitges, un paesino catalano che è una delle destinazioni turistiche LGBTQIA+ più famose e frequentate in Europa.
In poco tempo, Dulceida e Alba sono diventate una delle coppie più famose in Spagna, rendendo visibile (e quindi reale, riproducibile) l’esistenza delle donne lesbiche e delle loro relazioni.
La rottura viene annunciata su Instagram nel 2021: pochi giorni dopo, la rivista di gossip Vanitatis ha scoperto che il matrimonio non è mai stato registrato all’anagrafe, e che quindi non ha valenza legale.
A oggi, alcuni hater — incluso quello a cui fa causa Dulceida nella serie — accusano l’influencer di aver finto di essere bisessuale per guadagnarsi la simpatia della comunità LGBTQIA+, in un’enorme campagna di rainbow washing.
Due cose
Ora, io non sono la persona giusta per dire che si tratti di rainbow washing, né per commentare tutte le altre polemiche su body positivity e sostenibilità che hanno coinvolto Dulceida negli anni.
Quello che vorrei dire è che la docuserie di Dulceida mi ha fatto pensare a due cose.
La prima è questo articolo di Cosmopolitan di tre anni fa intitolato “Perché non ci sono lesbiche nello showbiz italiano?”.
La seconda è un esercizio di immaginazione: pensare a cosa succederebbe se anche in Italia una delle influencer più seguite si dichiarasse bisessuale e ci presentasse la sua compagna.
Provaci anche tu.
🧳 Perché non vivo più a Lisbona
Dopo la newsletter della settimana scorsa, alcune persone hanno iniziato a raccontarmi perché se ne sono andate da Lisbona.
Ho pensato fosse interessante raccogliere 3-4 testimonianze per una newsletter futura: se vuoi raccontarmi anche tu perché non vivi più a Lisbona, rispondi a questa mail!
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Para 📖
L’ultimo numero della newsletter della giornalista spagnola Mar Manrique parla di “periodismo de interiores”, un concetto che mi piace tantissimo (Fleet Street, in spagnolo).
Il Portogallo vuole avere un ruolo centrale nelle relazioni tra Europa e Africa, sfruttando il suo passato coloniale e il modo in cui ha influenzato l'identità nazionale: ne ho scritto per Linkiesta qui.
Para 🎧
Ho finito da poco questo podcast pazzesco sulla vita dell’ex re di Spagna Juan Carlos, raccontata dalla sua amante più famosa, Corinna Larsen (disponibile in spagnolo e in inglese).
Lendas è un podcast in italiano di Loretta da Costa Perrone che spiega le origini di alcuni personaggi del folclore brasiliano: te lo segnalo perché è bellissimo, ma anche perché alcune leggende arrivano proprio dalla tradizione portoghese.
Para 👀
Per la prima volta nella storia, un film portoghese è nominato agli Oscar: si tratta del cortometraggio Ice Merchants, che è arrivato nelle sale portoghesi a fine febbraio (ti avviso quando e se arriva in Italia!).
La mia nuova regista spagnola (catalana, per la precisione) preferita è Carla Simón: ha diretto solo due film, Estiu 1993 e Alcarràs, ma sono due bombette che ti consiglio di recuperare.
Ogni anno, al Carnevale di Cadiz le persone si sfidano a colpi di coplas, ovvero cori e canzoni umoristiche. Per me la migliore è questa versione dell’ultima canzone di Shakira dedicata all’ex re Juan Carlos.
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A venerdì,
Roberta