La società senza neve
Dai Pirenei agli Appennini, la neve è in via d'estinzione. E quella artificiale non basta a risolvere il problema.
Ciao!
Questa è Ibérica – Una finestra sull’altra penisola, la newsletter che una volta a settimana ti porta in Spagna e Portogallo, senza bisogno di prendere l’aereo.
Come promesso, Ibérica torna oggi fresca e riposata dopo una breve pausa pasquale.
Per la precisione, torna per ospitare un pezzo di Lorenzo Pasqualini, giornalista freelance che vive a Madrid e si occupa di Spagna per il manifesto e Radio3Mondo.
Lorenzo è anche il fondatore del giornale italo-spagnolo El Itagnol e caporedattore di Meteored Italia, per il quale si occupa di divulgazione scientifica e notizie di scienza e attualità.
Oggi sarà lui a parlarti del filo rosso che unisce, anche questo inverno, i Pirenei agli Appennini: la mancanza di neve.
Iniziamo!
La società senza neve
Proprio nel momento in cui milioni di spagnoli si mettevano in coda nelle autostrade per raggiungere le località di villeggiatura, la tempesta Nelson ha portato un vero e proprio diluvio sulla Spagna, con tantissima pioggia che ha gonfiato i fiumi ed ha costretto alla cancellazione di molte processioni pasquali.
Tutte queste precipitazioni, specie quelle cadute nei giorni da Venerdì Santo a Pasqua, hanno finalmente portato sollievo dopo molti mesi di grave siccità, un fenomeno che sta colpendo tutto il paese ma in modo particolare la Catalogna e l’Andalusia.
L’elemento atmosferico che è stato però salutato con particolare entusiasmo è stato la neve. Le nevicate sono state infatti praticamente assenti per tutto l’inverno in Spagna, aggravando una tendenza già evidente negli ultimi anni e che ha portato alcuni meteorologi a parlare di “neve in via di estinzione” nella penisola iberica.
Quello che è successo quest’inverno è particolarmente allarmante, perché la neve è stata quasi assente fino all’inizio della primavera meteorologica (ovvero il periodo che va dal 1° marzo al 1° giugno).
Tra gennaio e febbraio, diversi media spagnoli riportavano la notizia di un inverno anomalo, mostrando le immagini dei Pirenei senza quasi copertura nevosa.
Questa situazione è molto simile a quella vissuta quest’anno sulle montagne italiane, che fanno registrare un calo drammatico della copertura nevosa, in modo particolare l’Appennino centrale, dove si concentrano le vette più elevate.
Dal Gran Sasso alla Maiella, proprio come accaduto in Spagna, la poca neve non è stata solo conseguenza di scarse precipitazioni nevose, ma anche delle temperature anormalmente elevate. Ormai sempre più spesso si assiste infatti a episodi di nevicate seguiti subito dopo da un innalzamento repentino delle temperature in alta quota, con la fusione in pochi giorni di quasi tutto ciò che si era depositato al suolo.
La riduzione delle nevicate in montagna sta diventando infatti sempre più frequente negli ultimi anni. Le montagne sono state del resto più volte etichettate dai climatologi come sentinelle del clima che cambia, perché è in alta quota che i cambiamenti climatici si fanno vedere in maniera ancor più evidente rispetto ad aree di pianura.
La scomparsa della neve o del ghiaccio e la fusione del permafrost (ovvero del terreno permanentemente congelato tipico delle aree polari o di alta quota) sono tutti eventi che nel giro di pochi anni stanno diventando un elemento comune alle aree di alta montagna, in modo particolare nel Sud Europa.
Uno dei problemi principali della scomparsa troppo rapida della neve è che viene a mancare un serbatoio d’acqua essenziale per la tarda primavera e l’estate. Enormi sono anche le conseguenze sugli habitat locali, sulla fauna e sulla flora.
A livello economico, la scomparsa della neve dai rilievi dell’Europa meridionale sta anche portando a una crisi perpetua del turismo invernale, con le stazioni sciistiche in forte difficoltà, ed al ricorso sempre più frequente all’innevamento artificiale, che solleva crescenti perplessità per l’enorme impatto ambientale.
Per funzionare, i cannoni per la neve artificiale hanno bisogno infatti di molta acqua, la stessa che, con sempre maggior frequenza, sta mancando in modo cronico dalle montagne europee.
Per approfondire:
Sul futuro della società senza neve, questi due articoli di Chiara Beretta per Greenkiesta e questo post di Ferdinando Cotugno.
Una buona notizia, dalla newsletter
: le nevicate di febbraio e marzo sono riuscite a riportare in pari, per la prima volta da due anni, lo Snow Water Equivalent, ovvero il volume d’acqua contenuta nella neve delle Alpi.
📬 Ti hanno inoltrato questa mail?
Se non l’hai ancora fatto, iscriviti a Ibérica: esce una volta a settimana e dentro trovi pezzi di approfondimento, rassegne stampa e contenuti selezionati da Spagna e Portogallo.
P.S. Se Ibérica ti finisce in spam, spostala nella sezione principale della tua casella mail in modo che Gmail capisca che ti interessa leggerla!
🗞️ Cuéntame cómo pasó
Alla fine Luís Montenegro, leader del centrodestra portoghese, ce l’ha fatta: è andato al governo da solo, senza allearsi né con il partito socialista, né con l’estrema destra di Chega. Oggi finirà di presentare in parlamento il suo programma di governo, che include anche 60 misure provenienti dai programmi degli altri partiti. Nel frattempo, l’ex primo ministro socialista António Costa è tra i potenziali successori di Charles Michel alla guida del Consiglio europeo.
Mancano meno di due settimane alle elezioni basche (si vota il 21 aprile) e la maggior parte dei sondaggi prevede un pareggio tra PNV (Partido Nacionalista Vasco, di centro) ed EH Bildu (sempre nazionalista basco, ma di sinistra), dopo quasi 40 anni di egemonia del PNV.
Manca invece ancora più di un mese alle elezioni in Catalogna (21 maggio), ma sappiamo già che Carles Puigdemont si giocherà il tutto per tutto: sarà, di nuovo, il leader del partito di centrodestra Junts e tornerà a Barcellona in caso riuscisse a formare una maggioranza di governo. Rinuncerà quindi alla candidatura alle elezioni europee (e quindi all’immunità da europarlamentare), ma anche alla politica in generale, in caso di sconfitta.
Ricordi i sei ragazzi portoghesi che hanno accusato di inadempienza climatica 32 Stati europei alla Corte europea dei diritti dell’uomo? Ecco, purtroppo hanno perso. Qui la loro storia, raccontata di sempre da Nicolas Lozito in una puntata di
.Il presidente spagnolo Pedro Sánchez ha annunciato la fine dei “Golden Visa”, ovvero la misura che permetteva alle persone straniere di ottenere la cittadinanza spagnola attraverso l’acquisto di immobili dal valore superiore ai 500mila euro. L’ex primo ministro portoghese Costa aveva fatto lo stesso a febbraio dell’anno scorso.
In Spagna si è tornato a parlare molto di violenza vicaria dopo che un uomo ha ucciso la moglie e i due figli gemelli a El Prat, vicino a Barcellona. Qui un articolo in italiano su questo tipo molto specifico di violenza domestica, che la Spagna è l’unico Paese al mondo a riconoscere.
Sul tema più ampio della violenza di genere: Dani Alves, il calciatore del Barcellona accusato di aver stuprato una ragazza in una discoteca nel 2022 e condannato a quattro anni e mezzo di carcere, è uscito dopo soli 14 mesi di prigione pagando una multa da un milione di euro. Nel frattempo Luis Rubiales, ex presidente della Federcalcio spagnola per cui l’accusa ha chiesto a due anni e mezzo di carcere per aggressione sessuale nei confronti della calciatrice della nazionale Jenni Hermoso, ora è indagato per corruzione e riciclaggio di denaro.
Le illustrazioni che hanno vinto il concorso Sardine 2024, organizzato dall’Empresa de Gestão de Equipamentos e Animação Cultural, l’ente municipale che si occupa della vita culturale di Lisbona.
Le sardine alla brace sono infatti le protagoniste indiscusse dei Santos Populares di Lisbona.
👋 È tutto per oggi!
Se aspetti con entusiasmo che Ibérica arrivi nella tua inbox, aiutami a farla conoscere a più persone inoltrando questa mail o sostenendo il mio lavoro con una donazione.
Ibérica è infatti un progetto indipendente: il tuo sostegno è fondamentale per permettermi di dedicare sempre più tempo e risorse per scoprire e raccontare storie uniche da Spagna e Portogallo.
A venerdì,
Roberta
Ciao, in realtà Rubiales non è stato condannato, è l'accusa che chiede due anni e mezzo di prigione: https://elpais.com/deportes/futbol/2024-03-27/la-fiscalia-pide-dos-anos-y-medio-de-carcel-a-luis-rubiales-por-el-beso-no-consentido-y-por-coacciones-a-jenni-hermoso.html# Io spero davvero che ci vada, visto che è anche accusato di corruzione e riciclaggio di capitali ed era scappato in Repubblica Dominicana! Proprio una bella personcina, diciamo.