Ciao!
Questa è Ibérica – Una finestra sull’altra penisola, la newsletter che una volta a settimana ti porta in Spagna e Portogallo, senza bisogno di prendere l’aereo.
Per la precisione oggi ti porto a Lisbona, in Rua Cavaleiro de Oliveira, dove un anno fa Sara Cappai ed Elisa Sartor hanno aperto Piena - libri persone visioni, l’unica libreria italiana della città.
Iniziamo!
Il lavoro più bello del mondo
Ciao Sara! Iniziamo dalla tua storia: quando ti sei trasferita a Lisbona e come sono andati i primi mesi in città?
Sono arrivata a Lisbona nel luglio del 2020, seguendo il mio ex compagno che aveva trovato un lavoro qui.
Da un lato, la pandemia è stata un colpo di fortuna: mi sono potuta trasferire senza lasciare né il mio lavoro full-time da web editor in un’agenzia di comunicazione, né quello da editor che svolgevo nei ritagli di tempo.
Dall’altro, sono arrivata in un periodo di grandi restrizioni, che però ho provato ad aggirare usando Instagram.
In questo modo ho conosciuto quella che sarebbe diventata la mia socia, Elisa Sartor, e insieme abbiamo lanciato un gruppo di lettura in italiano, Azuleggo.
Che rapporto hai con la comunità italiana di Lisbona?
Ho lasciato l’Italia con l’idea di venire a Lisbona e conoscere persone diverse, soprattutto portoghesi e straniere.
In realtà, è difficile frequentare ambienti realmente internazionali qui, o almeno lo è stato per me. Molto dipende dal periodo in cui sei arrivato/a e al giro che frequenti, ovvero se sei un/a Erasmus, expat, nomade digitale, o se sei qui per fare ricerca o per lavoro.
In più, la comunità italiana è davvero enorme (NdR,è la quinta comunità straniera in tutto il Portogallo), e le persone portoghesi a Lisbona sono sempre meno.
Paradossalmente, aprire una libreria italiana è stato il mio modo per entrare in contatto con più persone portoghesi. Il 35-40% dei nostri clienti è portoghese e abbiamo rapporti molto stretti con gli abitanti del quartiere e con i locali della zona.
Oggi posso dire che la libreria è diventata il mio ponte verso i portoghesi e il Portogallo.
Come nasce l’idea di fondare una libreria italiana a Lisbona?
Non mi ero mai immaginata libraia prima di trasferirmi qui: il lavoro dei miei sogni è sempre stato agente letteraria o editor.
Sono arrivata a Lisbona in un periodo in cui cercavo di costruirmi una presenza online come editor freelance. Poi a un certo punto mi sono chiesta: voglio davvero fare un altro lavoro che mi relega di fronte al pc da sola tutto il giorno?
A questa prospettiva si è aggiunta la difficoltà materiale di trovare libri italiani, un tema caldo nei gruppi Facebook degli expat. Sapevo che ce n’era stata una in passato (si chiamava Libritalia), ma che aveva chiuso e ho pensato che quello spazio potesse essere riempito con qualcosa di nuovo.
L’ho detto a Elisa e lei mi ha assecondata da subito. Abbiamo messo insieme le nostre competenze, ed eccoci qui.
Perché Piena - libri persone visioni?
Per il nome della libreria cercavamo una parola che esistesse solo in italiano e che fosse polisemica. Piena d’amore, fare il pieno, essere piena: come vedi, ‘piena’ si declina benissimo (ma tutto il merito è di Elisa!).
Avevamo ben chiari invece i due primi elementi del payoff - libri e persone -, perché è da lì che volevamo partire. Il terzo elemento è arrivato dopo, in maniera inaspettata.
A febbraio dell’anno scorso ho perso mia mamma e un mese dopo ho iniziato a lavorare in libreria. Lo status di WhatsApp di mia mamma era una frase molto bizzarra, per la quale in famiglia la prendevamo spesso in giro: “io amo i visionari”.
Allo stesso modo, quando ho raccontato alle mie amiche che volevamo aprire una libreria, una di loro mi ha detto: “voi siete delle visionarie”.
Alla fine abbiamo scelto proprio ‘visioni’ per concludere il payoff, una parola che ci permette di lasciare il progetto aperto a nuove possibilità.
Quali sono state le gioie e i dolori di questo primo anno da libraia?
La principale differenza tra una libreria indipendente italiana in Italia e un all’estero è che non possiamo fare i resi sui libri che non vendiamo. Di conseguenza, tutto quello che abbiamo in libreria l’abbiamo comprato e se non viene venduto resta fermo lì.
Nonostante queste difficoltà, per me è il lavoro più bello del mondo. Per la prima volta nella mia vita sento di star facendo qualcosa che non è solo per me, ma per una comunità che, con la sua voglia di partecipare, mi restituisce amore e gratitudine.
Le due frasi che ci dicono più spesso infatti sono “ho iniziato di nuovo a leggere in italiano grazie alla libreria” e “grazie”.
Per finire, tre consigli di lettura dallo staff di Piena:
Aratro Ritorto, di Itamar Vieira Junior (Tuga edizioni). “Non smetteremo mai di consigliarlo: è una saga famigliare bellissima alla Gabriel García Márquez, ma ambientata in Brasile”.
Legami di sangue, di Octavia Butler (Edizioni Sur). “È piaciuto moltissimo a chi ha partecipato al nostro ultimo incontro di Azuleggo”.
Tutta intera, di Espérance Hakuzwimana (Einaudi). “Uno dei libri che abbiamo venduto di più, anche perché la sua presentazione in libreria è stata una delle più belle”.
📚Frequenti una libreria italiana in Spagna o Portogallo?
Aiutami a creare una piccola mappa ibérica delle librerie italiane che fanno compagnia a quella di Sara ed Elisa rispondendo a questa mail con il suo nome e indirizzo!
Para 👀
Sabato ci sarà il Pride a Madrid, una delle più grandi manifestazioni per i diritti LGBTQIA+ in Europa. Per il secondo anno di fila, la televisione di Stato spagnola (RTVE) la seguirà in diretta: puoi vederla sul sito di RTVE o recuperare la registrazione su RTVE Play.
Nelle ultime settimane ho recuperato José y Pilar, un documentario che racconta gli ultimi anni di vita dello scrittore portoghese José Saramago e il suo rapporto con la compagna e giornalista Pilar del Río. Lo trovi su Youtube, ma ti avverto che ti spezzerà un po’ il cuore (il mio è ancora in mille pezzi).
- , autrice della newsletter , a Xavier Adelkoa, corrispondente dall’Africa per il giornale spagnolo La Vanguardia e co-fondatore della rivista 5W.
“Se sei in cucina e per prendere una padella devi spostare altre padelle, non votare la destra” e altre perle di saggezza virali in vista delle prossime elezioni in Spagna.
Para 📖
Il 24 giugno 2022 almeno 37 persone sono morte a Melilla dopo che circa duemila migranti e rifugiati subsahariani hanno tentato di attraversare il confine per entrare nel territorio spagnolo. Ne hanno parlato la redazione di DOTZ e Amnesty International, denunciato i tentativi di insabbiamento della verità da parte delle autorità spagnole e marocchine.
Dall’ultimo numero di
:In Spagna il governo uscente di Pedro Sanchez (il 23 luglio ci saranno le elezioni) si accinge a istituire un programma di finanziamento, denominato Espacio Audio, per «potenziare, energizzare e internazionalizzare» l'industria audio in spagnolo e nelle lingue co-ufficiali della Spagna. Espacio Audio fa parte del progetto strategico “Nueva economía de la lengua”, che mobiliterà un investimento di 160 milioni di euro attraverso prestiti a condizioni favorevoli per le aziende che si occupano di podcast, audiolibri e musica. Chissà se il governo italiano farà mai qualcosa del genere.
Leitura Furiosa, una serie di incontri tra scrittori, scrittrici e persone arrabbiate con la letteratura, a Lisbona, Porto e Amiens.
Para 🎧
Fino a qualche anno fa, il Portogallo era uno dei pochissimi Paesi europei senza un partito di estrema destra. Poi, in soli tre anni, Chega è diventato la terza forza politica del Paese. Nel podcast Entre Deus e o Diabo, il giornalista di Expresso Vitor Matos racconta il cammino contraddittorio del suo fondatore, André Ventura. Al di là della sigla un po’ trash, tutto il resto è interessantissimo.
Se la newsletter della settimana scorsa ti ha aperto i chakra sul funzionamneto dei macrofestival, aspetta di sentire quest’episodio del programma radio Carne Cruda.
📬 Ti hanno inoltrato questa mail?
Se non l’hai ancora fatto, iscriviti a Ibérica: esce una volta a settimana e dentro trovi pezzi di approfondimento, rassegne stampa e contenuti selezionati da Spagna e Portogallo.
P.S. Se Ibérica ti finisce in spam, spostala nella sezione principale della tua casella mail in modo che Gmail capisca che ti interessa leggerla!
È tutto per oggi!
Se ogni venerdì aspetti con entusiasmo che Ibérica arrivi nella tua inbox, aiutami a farla conoscere a più persone inoltrando questa mail o sostenendo il mio lavoro con una donazione.
È un piccolo gesto che per me significa moltissimo!
A venerdì,
Roberta