L'influencer della speculazione edilizia
Si chiama Erik Harley e ha lanciato un finto movimento artistico: il pormishuevismo
Ciao!
Questa è Ibérica – Una finestra sull’altra penisola, la newsletter che una volta a settimana ti porta in Spagna e Portogallo, senza bisogno di prendere l’aereo.
Da qualche giorno, Ibérica arriva a più di 500 persone: un traguardo importantissimo per me, raggiunto in poco meno di cinque mesi dalla prima newsletter. Grazie per la fiducia!
Grazie anche a Joele di
per avermi segnalato la storia che ti racconto oggi.Un’ultima comunicazione di servizio prima di iniziare: la settimana prossima riceverai un’edizione speciale di Ibérica sui risultati delle elezioni in Spagna (si vota domenica!).
Iniziamo!
L’influencer della speculazione edilizia
Nel film Huevos de oro del regista Bigas Luna, Javier Bardem è un costruttore edile ossessionato dai grattacieli.
“Sai come sono arrivato fin qui?”, chiede in una scena alla ragazza che ha portato sul punto più alto della torre che sta costruendo a Benidorm.
“Con un par de huevos”, dice, strizzandosi il cavallo dei pantaloni.
Né Bardem, né Lunas avrebbero potuto prevedere che trent’anni dopo quella scena avrebbe dato vita a un finto movimento artistico: il pormishuevismo.
Speculazione & gossip
“Il pormishuevismo è un movimento artistico che ho inventato per parlare di due discipline artistiche che mi affascinano: la speculazione e il gossip immobiliare”, ha raccontato in un’intervista Erik Harley, esperto in urbanistica e divulgatore.
“In Spagna diciamo spesso che siamo esportatori di architettura ed è vero che ci sono molti grandi architetti nel nostro paese, ma esiste anche una tendenza endemica e preoccupante a fare soldi sporchi nel settore immobiliare”, ha aggiunto Harley che, ispirato dal film di Lunas, dal 2019 racconta su Instagram i peggiori casi di architettura speculativa, corrotta, gentrificatrice e testosteronica in Spagna.
Tra tutti, il suo preferito resta la Ciudad de las Artes y las Ciencias di Valencia, costruita dal famosissimo architetto spagnolo Santiago Calatrava a fine anni Novanta (lo stesso del Ponte della Costituzione a Venezia, per la quale la Corte dei Conti ha condannato l’architetto a pagare un risarcimento di 78mila euro per l’aumento dei costi di costruzione del ponte).
“Sono innamorato di Calatrava”, ha ammesso in un’intervista a Revista AD. “Ha tutto: il suo lavoro è volumetrico, estetico, scultoreo. Si difende spesso l’idea che il suo lavoro abbia cambiato in meglio la città, ma la corruzione e l’aumento dei costi del progetto sono stati eccessivi: doveva costare 200 milioni di euro e alla fine ne sono stati spesi più di mille”.
Un edificio d’autore o 40 scuole?
I suoi video funzionano per vari motivi. Il primo è sicuramente la sua preparazione, che gli ha permesso di usare i social network come trampolino di lancio per approdare in televisione e in radio con i suoi reportage su corruzione, speculazione e spreco di denaro.
Il secondo, il rapporto con la community. “Nel mio sito ho una sezione per le segnalazioni e ne ricevo cinque o sei al giorno in cui qualcuno mi spiega, ad esempio, che in un comune stanno costruendo un auditorium senza avere i permessi. Anche se ne ricevo tantissime, nessuna cade nel vuoto: le controllo tutte”.
Il terzo, ma forse il più importante, è il suo stile comunicativo sopra le righe e dinamico, lo stesso che negli ultimi mesi ha fatto la fortuna dei suoi tour guidati per Madrid, Barcellona, Valencia, Saragozza, Bilbao, Siviglia, Santiago de Compostela, La Manga del Mar Menor, Marina d'or e Benidorm.
“Una persona qualsiasi non riesce a visualizzare quanti siano 200 milioni di euro, perché è una quantità di soldi che molti di noi non vedremo mai nella nostra vita. Per questo motivo mi piace dare un metro di paragone, come 40 scuole. Allora sì che la gente inizia a pensare: Forse avremmo avuto più bisogno di 40 scuole che di un edificio d’autore”.
Para 🎧
Il presidente spagnolo Pedro Sánchez ha partecipato a una puntata di La Pija y la Quinqui, uno dei podcast più ascoltati dalla Gen Z in Spagna. Ha parlato dei suoi tweet più imbarazzanti, del suo amore per Taylor Swift e dell’enorme archivio di meme della Biblioteca Nacional. What a time to be alive.
Para 👀
Mais 12 è una minirivista lanciata a Lisbona dal direttore creativo Nick Mrozowski per riflettere sugli ultimi 12 anni della città e sui suoi prossimi 12. Sembra bellissima.
A cento anni dalla prima visita di Ernest Hemingway a Pamplona, RTVE (la televisione di Stato spagnola) ha deciso di festeggiare facendo rivivere il corrispondente con l’AI. Il risultato è un po’ cringe.
Dopo Barbie e Oppeinheimer, conserva un po’ di hype per Não Sou Nada -The Nothingness Club, il film sullo scrittore portoghese Fernando Pessoa e sui suoi numerosi eteronimi che esce in Portogallo ad ottobre.
Para 📖
Gerda Taro è stata la prima fotoreporter di guerra a morire sul lavoro mentre documentava la guerra civile spagnola nelle vicinanze di Madrid. Per conoscere meglio la sua storia (ne vale la pena!), ti consiglio il romanzo La ragazza con la Leica di Helena Janeczek e questa puntata del podcast Giornaliste di storielibere.fm.
In una serie di articoli interattivi, Público racconta la storia dei popoli romaní che vivono in Portogallo. Inizia qui.
Un giornalista spagnolo è andato in Nigeria per trovare l’uomo che aveva truffato sua madre, uno dei cosiddetti “Yahoo Boys” che ogni anno si guadagnano la fiducia (e il denaro) di uomini e donne soli chattando per ore e ore. Uno splendido reportage (qui in inglese).
📬 Ti hanno inoltrato questa mail?
Se non l’hai ancora fatto, iscriviti a Ibérica: esce una volta a settimana e dentro trovi pezzi di approfondimento, rassegne stampa e contenuti selezionati da Spagna e Portogallo.
P.S. Se Ibérica ti finisce in spam, spostala nella sezione principale della tua casella mail in modo che Gmail capisca che ti interessa leggerla!
È tutto per oggi!
Se ogni venerdì aspetti con entusiasmo che Ibérica arrivi nella tua inbox, aiutami a farla conoscere a più persone inoltrando questa mail o sostenendo il mio lavoro con una donazione.
È un piccolo gesto che per me significa moltissimo!
A venerdì,
Roberta
🚀